Abbiamo già avuto modo, tempo addietro, di illustrare in un articolo la misura del Superbonus nella misura del 110%, al fine di incentivare gli interventi di efficientamento energetico e l’adozione di misure antisismiche sugli edifici.
Tali incentivi sono stati resi possibili grazie alle misure economiche previste dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) per la missione “Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici”.
Al fine di riassumere i copiosi interventi normativi che hanno modificato l’art. 119 del decreto rilancio (d.l. 34/2020), il 4 luglio la Camera dei Deputati ha pubblicato un dossier dal titolo «Superbonus edilizia al 110%, aggiornamento al decreto-legge 30 aprile 2022, n. 36».
Il dossier ricostruisce l’istituto del Superbonus relativamente al quadro normativo, agli interventi agevolabili e ai soggetti beneficiari, anche alla luce delle circolari e delle risposte a interpello emesse dall’Agenzia delle Entrate.
LO SCONTO IN FATTURA E LA CESSIONE DEL CREDITO
Il dossier accenna anche alle modifiche intervenute in merito all’art. 121 del decreto rilancio, riguardanti le opzioni alternative alla dichiarazione dei redditi, ovvero lo sconto in fattura e la cessione del credito.
Ricordiamo, a tal fine, che nel mese di giugno l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato una Guida per il contribuente che indica le modalità di utilizzo della piattaforma per la cessione dei crediti.
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IL RAPPORTO DELL’ENEA
L’ENEA, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, ha pubblicato un rapporto, aggiornato al 31 maggio 2022, relativo all’applicazione del Super Ecobonus 110, riportando i dati concernenti il volume medio degli investimenti, su scala nazionale, nelle misure di efficientamento energetico degli edifici:
a) condomìni: € 562.115,06;
b) edifici unifamiliari: € 113.134,52;
c) unità immobiliari funzionalmente indipendenti: € 97.780,48.
L’ENEA ha condotto lo studio analizzando il numero di asseverazioni rilasciate, il volume degli investimenti ammessi alla detrazione (e tra questi, quelli relativi ai lavori conclusi), e la mole di detrazioni (previsione a fine lavori e quelle già maturate per i lavori conclusi).
Le regioni più virtuose per numero di edifici ammessi alla detrazione e volumi di investimento sono Lombardia, Veneto e Lazio.